martedì 13 ottobre 2015

Letture del mese (settembre 2015) - "L'abbazia di Northanger" di Jane Austen - "P.s. I love you" di Cecelia Ahern


Salve e bentrovati!

Ecco le letture del mese di settembre:










- " P.S. I Love You " , Cecelia Ahern
 (lettura in inglese - difficoltà: facile)

Ho visto questo libro qualche mese fa nella libreria della stazione, in attesa del treno che mi avrebbe portata in università, ed è stato un colpo di fulmine: io sono sensibile alle copertine e di recente ho cominciato a seguire un po' di blogger inglesi ed americani, così mi ritrovo spessissimo a sbavare davanti a copertine bellissime e davvero curate. Nella mia ingenuità ho pensato "Va beh, adesso ci penso, caso mai lo prendo al ritorno". Ecco. Le ultime parole famose. Ovviamente al ritorno il libro non c'era più, e solo una spiegazione era logica e possibile: ero stata preceduta da colui che il mio ragazzo chiama "IlRagazzoDeiCentoEuro" : una personaggio da leggenda metropolitana, colui che ha sempre una montagna di soldi a disposizione, compra con nonchalance, e passerà dal negozio esattamente cinque minuti prima di te e comprerà esattamente la cosa che vuoi tu, che sicuramente sarà anche l'ultimo articolo rimasto (anche se in questo caso, molto probabilmente ma non è detto, dev'essere stato un esemplare di sesso femminile) .
Per questo è importante ascoltare gli antichi, saggi consigli della mamma e chiedere al negoziante di farti mettere da parte l'oggetto del desiderio, magari pagando un piccolo acconto. Va beh, ormai era fatta e facendola breve me lo sono ritrovata davanti nello stesso negozio i primi di settembre ma questa volta il mio ragazzo ha preso me, il libro e ci ha spinti verso la cassa. Grazie gente, vi voglio bene. Ma passiamo oltre.

La trama del libro la conoscevo già (penso siano in pochi a non conoscerla, almeno tra le amanti del genere) e per quanto riguarda il film ho sempre visto solo la parte iniziale e poi per un motivo o per un altro ho sempre dovuto interromperne la visione. Quindi passiamo ad una breve trama, che non si sa mai:

Holly e Gerry stanno insieme fin da quando sono ragazzini, si sono sposati giovanissimi e vivono l'uno per l'altra, affrontando le gioie e i dolori che tutte le coppie affrontano nella quotidianità, fin che un giorno la malattia bussa alla loro porta, rompendo tutti gli equilibri e lo scorrere del tempo.
Gerry ha un tumore al cervello e dopo mesi di coraggiosa battaglia, muore. Holly è distrutta e si rinchiude nel dolore ma Gerry non l'ha ancora abbandonata del tutto, starà ancora con lei per un intero anno, comunicando attraverso una serie di bigliettini, uno per ogni mese dell'anno a venire, con cui farà luce sul cammino, indicandole ogni passo da fare per poter uscire dal buio e così ritornare a vivere ed amare la vita.

Partiamo dalla difficoltà di lettura: è semplice e molto scorrevole, è sicuramente un libro che consiglierei a chi volesse cominciare a leggere in inglese. Non fatevi spaventare dalle dimensioni del volume, i caratteri sono piuttosto grandi e come vi ho già detto è una lettura che procede piacevolmente senza farvi incontrare grossi ostacoli.

A me piace il genere rosa, credo di averlo già scritto in precedenza, e questo libro va oltre, è un libro che vuole fare del bene e che non ha paura di raccontare la vita fatta di gioie piccole e profonde, così come il dolore che ti trascina giù in un abisso.
Credo che sia un libro piuttosto onesto, in cui si ha davvero la sensazione di vivere con la protagonista durante mesi molto lunghi, tra conquiste e cadute.
A mio avviso Holly è molto fortunata perché al di là dei biglietti di Gerry, che diventano per lei il sole intorno cui ruota tutta la sua esistenza, ci sono soprattutto e per fortuna delle figure solide e reali che sono le sue migliori amiche e la sua famiglia. Mentre leggevo ho pensato che non tutti sono così fortunati da avere dei sostegni così forti e presenti, quindi una persona particolarmente sola e amareggiata dalla vita non so se troverebbe questo libro poi tanto consolatorio. Il lutto è un processo lungo, che richiede molto tempo, un tempo che scorre terribilmente lento, ma che poi passa, ti fa fare il giro di boa e ti ripone davanti lo stesso ostacolo che forse questa volta sarà un po' più basso.
Ed anche ammesso che una persona abbia degli affetti così forti nella propria vita, presenti e disposti a dare una mano, si può comunque cadere in una forte depressione, in cui è sicuramente necessario uno psicologo, figura assente nel libro.
Detto questo, ovviamente, "Ps I love you" non si propone di essere un manuale di elaborazione del lutto, è un romanzo, un romanzo dolce, con dei personaggi che ti fanno sorridere, piangere e che ti dispiace ma sei contenta di lasciare andare e di poterli immaginare continuare a vivere la propria vita, un pochino più corazzati e di nuovo sereni.

Penso che nei prossimi mesi leggerò qualcos'altro della Ahern, sperando che non mi deluda. Ah, è ambientato in Irlanda, per gli appassionati della bella terra incantata.




 - " L'abbazia di Northanger " , Jane Austen

Sicuramente il mio preferito della Austen! Una delle sue prime creazioni, pubblicato postumo, è un'opera fantastica in cui viene fuori tutta l'ironia dell'autrice, non che una fantastica lezione e commento al genere gotico tanto in voga all'epoca. Vengono citati romanzi che furono vere e proprie pietre miliari del genere e che sono conosciuti e pubblicati ancora oggi, primo fra tutti "Udolpho" di Ann Radcliffe, che di fatto  in questo libro viene consacrato ed allo stesso tempo "sconsacrato": una bonaria presa in giro, più che altro, alla gioventù dell'epoca che li prendeva un po' troppo sul serio e che viene qui incarnata nel personaggio di Catherine.

Catherine Morland, una ragazza semplice, buona ed ordinaria che viene invitata da amici di famiglia, i signori Allen, a trascorrere un periodo a Bath. Nel corso della storia Catherine si ritroverà a dover fare i conti con la disonestà di persone che si professano amiche ma in realtà mirano solo al proprio interesse personale, ed infine uscirà sana, salva e felice solo grazie al proprio buon senso che tanto contrasta, per fortuna, con il modo di ragionare che dovrebbe adottare ogni brava eroina "gotica" che si rispetti.

Una delle cose che amo di più di questo romanzo è che spesso la Austen smette improvvisamente il ruolo di narratrice e si rivolge direttamente ai suoi lettori ed agli intellettuali dell'epoca, perle che racchiudono tutto il suo pensiero e che ci offrono uno spaccato perfetto delle tensioni che vi erano tra romanzieri e critica. Vi riporto uno stralcio (ma è stata ardua la scelta) :

" Lasciamo piuttosto che siano i critici a denigrare queste effusioni di fantasia, e a parlare, all'uscita di ogni nuovo romanzo con accenti ormai triti, della robaccia che fa lamentare la stampa. Non tradiamo la nostra causa, siamo un unico corpo ferito. Benché il piacere offerto dalle nostre opere sia stato più diffuso e costante di quello di qualsiasi altra corporazione letteraria del mondo, nessun genere è stato altrettanto denigrato. Per presunzione, per ignoranza, o per essere alla moda, i nostri nemici sono numerosi quasi quanto i nostri lettori. E mentre migliaia di penne elogiano il talento del novecentesimo autore di un compendio di storia dell'Inghilterra, o di chi mette insieme e pubblica in un volume una dozzina di versi di Milton, di Pope, di Prior, un articolo dello Spectator e un capitolo di Sterne, sembra sia una tendenza generale denigrare la figura e sottovalutare la fatica del romanziere, e disdegnare le opere che a loro credito possono vantare solo genio, spirito e buongusto. << Non leggo romanzi; è raro che sfogli un romanzo; non crediate che legga romanzi; per essere un romanzo è passabile >> . Questi sono i soliti luoghi comuni. << E cosa leggete signorina? >> << Niente, è solo un romanzo! >> replica la fanciulla, mentre depone il libro con affettata indifferenza, o con momentanea vergogna. << E' solo Cecilia, o Camilla, o Belinda >>. Vale a dire, è solo un opera in cui si dispiegano le più alte doti dell'intelletto, e nel linguaggio più squisito viene esposta al mondo la più profonda conoscenza della natura umana, la descrizione più felice della sua varietà, le più vivaci manifestazioni di spirito e di umorismo. Ma se la stessa signorina, invece che un opera di questo tipo, fosse stata impegnata col volume dello Spectator, con quale orgoglio avrebbe esibito il titolo e ne avrebbe letto il titolo! Anche se è del tutto improbabile che si potesse appassionare a una parte qualsiasi di quella voluminosa pubblicazione, il cui argomento e il cui stile non devono ripugnare una persona di buongusto; di fatto però quegli articoli consistono molto spesso nell'esposizione di circostanze improbabili , di personaggi innaturali, di argomenti che non interessano più nessuno al mondo; e che il linguaggio è spesso così grossolano da non dare un'idea molto favorevole dell'epoca che riusciva a sopportarlo. " 
(cap. V, circa quinto capoverso)

Mi sento un po' in imbarazzo a scrivere della Austen, ho il terrore di peccare di banalità, certamente è un genere che o lo ami o lo odi, non c'è scampo. "Orgoglio e Pregiudizio" si sa è il più famoso e fortunato dei suoi libri, ma io rileggo sempre volentieri Northanger Abbey perché riesce a farmi sorridere ogni volta e Catherine è un personaggio che torno a trovare volentieri.

Spero con il tempo di riuscire a coprire tutta la produzione di questa meravigliosa autrice. Questo mese sono riuscita a recuperare il volumetto di "Sanditon" e, sarà che è un periodo un po' particolare, non mi ha colpita particolarmente, a differenza de "I Watson" di cui ho parlato nel post precedente.

In definitiva se "Orgoglio e pregiudizio" vi spaventa potreste provare con questo, se siete della amanti della Austen dovete assolutamente leggere "L'abbazia", divertimento garantito!



E con questo chiudiamo le letture estive!
Per me è un traguardo di cui sono davvero contenta, non sono molto assidua qui sul blog ma sto cercando di impegnarmi. Devo ancora capire se questo tipo di post, le letture del mese, sia davvero il formato ideale per me, non sono mai stata una che prende appunti durante una lettura, sicuramente sbaglio, e nello scrivere questi post a volte mi sono trovata in difficoltà perché tante impressioni erano volate via e mi ci è voluto un po' di lavoro per recuperarle e rielaborarle... vedremo!

Dunque grazie per essere passati, alla prossima estate! ^^

6 commenti:

  1. Del primo ho visto il film, ma non è molto il mio genere.
    Il secondo l'ho adorato!

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  2. Grazie per l'invito sul tuo blog :)
    Il primo titolo lo conosco di nome, ma non è tanto il mio genere...però mi sembra un romanzo valido per chi lo apprezza, quindi me lo segno comunque, anche per qualche regalo magari ^^

    Come sai, del secondo ho adorato proprio il brano che hai riportato. Anche io sono alla mia prima esperienza con la Austen e me ne sono innamorata. Di orgoglio e pregiudizio ho visto il film poco tempo dopo aver finito l'abbazia e, pur non avendolo amato alla follia, conto comunque di recuperare il romanzo. :)

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    Risposte
    1. Grazie a te per essere passata! ^o^ Orgoglio e pregiudizio mi è piaciuto molto, è uno dei classici romantici per eccellenza! il film ho visto la versione con Keira Knightley ma so che c'è anche una mini serie precedente con Colin Firth che mi piacerebbe recuperare, è troppo bello quell'uomo! <3 XD

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    2. E' sempre un piacere scoprire blog nuovi e interessanti **
      Sì anche io ho visto il film con la Knightley! Della miniserie invece non sapevo. Mi piacerebbe vedere anche Becoming Jane ^^

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    3. "Becoming Jane" manca anche a me! Però ho visto "Io, Jane Austen" (di Lovering, del 2009, è un film per la televisione inglese, se prendi il canale LaEffe ogni tanto lo passano) e mi è piaciuto, te lo consiglio!

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