mercoledì 21 settembre 2016

"Basilicò" di Giulio Macaione


Buonsalve a tutti!

Ehm, lo so, è tanto che non mi faccio viva, a mia discolpa posso dire che è stata un'estate particolarmente difficile MA l'altro ieri ho dato finalmente il mio ultimo esame e così l'animo si è fatto un po' più leggero e soprattutto si è liberata una discreta quantità di spazio nella mia mente tali da permettere la pubblicazione di un post (il giorno in cui consegnerò la tesi penso che mi spunteranno direttamente un paio d'ali!) In realtà non so dirvi quanto riuscirò ad essere presente nel prossimo futuro ma cercherò, come sempre, di fare il possibile.
Quindi bando alle ciance e (ri)cominciamo!


Ci eravamo lasciati con un fumetto che mi ha emozionata e coinvolta moltissimo, Ofelia di Giulio Macaione. Oggi ritorniamo a parlare di questo bravissimo autore con una storia completamente diversa dalla precedente.




Titolo: Basilicò
Autore: Giulio Macaione
Editore: Bao Publishing (QUI le slideshow delle prime 20 pagine!)
Data pubblicazione: 30/06/2016
Pagine: 160
Formato: Brossura
Prezzo di copertina: € 15,00
ISBN: 978-88-6543-665-3



Basilicò è un affresco familiare, strizza l'occhio alle trame dei film di Almodòvar, ed è un omaggio alla bellissima e travagliata Palermo, città d'origine dell'autore.
La citazione che apre l'opera è una strofa della canzone di Carmen Consoli, "Esercito Silente" :

" Chissà se il buon Dio perdonerà il silenzio / 
Chissà se il buon Dio perdonerà Palermo. "

Ma Basilicò non si limita ad essere una graphic novel, è anche un piccolo manuale di cucina mediterranea: ogni capitolo infatti è aperto da una ricetta, una più appetitosa dell'altra, una per ogni personaggio della storia. 

 " Nel sud Italia sa di pranzo della domenica. Le sue foglie aromatiche sono indispensabili in tutte le cucine che si rispettino. E' più efficace da fresco - si aggiunge alla fine - ma nella preparazione di certi piatti si può anche usare secco. Nei culti antichi - e ancora oggi in quello vudù di Haiti - il basilico è associato alla fecondità e alla passione. " 
( da Afrodita, Isabel Allende) 


- La Trama -

La storia si apre nel giorno del funerale della protagonista, Maria Giordano, una signora di mezza età morta il giorno del proprio compleanno, giorno a cui teneva in maniera particolare perché finalmente, dopo diversi anni, i suoi cinque figli, con i quali ha sempre avuto un rapporto conflittuale, si sarebbero riuniti sotto lo stesso tetto.

Maria è stata una madre severa ed una donna fortemente legata alle convenzioni, che ha cresciuto da sola i figli dopo la fuga del marito con la fidata domestica Nancy.

Attraverso i ricordi di ogni singolo personaggio ripercorreremo l'infausta giornata e vari episodi del passato, scavando affondo nei loro segreti e nei loro dolori, fino ad arrivare al colpo di scena finale.

Il tutto è condito ed accompagnato dalle ricette di Maria, cuoca sopraffina gelosissima delle proprie ricette, impossibili da riprodurre anche per i figli, nelle quali l'ingrediente principe è sempre il basilico, che coltiva con devozione nel proprio giardino e il cui sapore è assolutamente impareggiabile.



- I personaggi -




La protagonista, Maria Giordano, è un personaggio opaco, è l'incarnazione dell'ipocrisia e della debolezza cattolico-borghese, in cui tutto ciò che conta è salvare le apparenze. 

Figlia di povera gente e vergognosa delle proprie origini, tanto da arrivare a rinnegarle, il suo unico desiderio è quello di costruirsi una famiglia perfetta che possa essere invidiata dalla gente. La giovane Maria conosce Pietro, un ragazzo di buona famiglia che le chiede di sposarla. I suoi sogni sembrano dunque realizzarsi ma nessuna storia è senza macchia e sarà solo la ferrea volontà della matriarca a tenere in piedi il fragile castello di carte, almeno fino al giorno della sua morte.


Passiamo dunque alla numerosa prole di Maria, rappresentanti di una generazione instabile e fragile. Ognuno di loro cerca di sopravvivere, trascinandosi dietro il grande vuoto lasciato dal padre.



Giovanni è il maggiore, professore di liceo, la tipica persona troppo buona, comprensiva e paziente, tanto da essere  preso a pesci in faccia un po' da tutti: moglie, madre, fratelli e studenti compresi. 

Agata è l'artista di casa, una pittrice che per sopravvivere si è ritrovata a lavorare in un call center, ha un'anima buona, sensibile e tormentata.

Diego, la sua colpa principale è quella di essere una "farfallina", come lo chiama malignamente la madre, ovvero essere gay. Passa da una relazione all'altra senza riuscire a trovare pace.



Rosalia, la preferita, forse perché è quella che più somiglia alla madre. Bella, benestante ed egoista.

Santo è l'ultimo nato subito dopo la scomparsa del padre, in costante fuga dalla madre e da un mondo familiare che gli sta stretto. E' il custode di un terribile segreto che decide di tenere per sé pur di non sconvolgere ulteriormente le vite degli altri fratelli.





Altri due personaggi fondamentali nella storia sono il parroco, padre Calogero, un pessimo esempio di "carità" cristiana, e la domestica Nancy, anche detta "la turca", una ragazza originaria delle Mauritius, figura alla quale i figli erano molto legati.






- La grafica e la tecnica -

Le tavole che  mettono in scena il passato sono state colorate con il caffè e l'effetto è veramente bello, suggestivo. Il cibo ha un ruolo fondamentale nella storia e mi è piaciuto moltissimo che questo elemento sia stato ripreso anche sul piano tecnico. 

Rispetto ad Ofelia è evidente come la tecnica dell'autore si sia ulteriormente affinata, conservando sempre quel suo tocco distintivo, morbido e vagamente pop, a metà strada tra i comics americani e uno stile disney nettamente maturo.

In particolar modo sul finale rivela tutta la sua versatilità e bravura: il tratto, pur rimando morbido, si trasforma completamente, assumendo un taglio ed una luce che rendono il tutto molto più cupo ed inquietante, ricco di eleganza ed intensità espressiva (peccato non potervi mostrare neanche una tavola ma sarebbe uno spoiler enorme!)


- Conclusioni finali

Devo essere sincera, appena ho finito di leggerlo avevo gli occhi sbarrati ed ho pensato: "Oddio... ma che cavolo ho appena letto?!" In appena 154 pagine si entra nella vita intima e nei drammi di questi personaggi,  è un viaggio breve ma intenso ed appena terminata la lettura si rimane un po' storditi.

Il finale è aperto e spero davvero che esca un seguito, mi piacerebbe proprio vedere l'evoluzione della storia e dei suoi personaggi, nella speranza che possano riscattarsi in qualche modo.

Giulio Macaione riesce a creare dei personaggi estremamente vividi, che vi resteranno dentro e difficilmente potrete dimenticare, nel bene e nel male.

Insomma, se vi piacciono i drammi familiari, amate la buona cucina del sud e vi piace sperimentare ai fornelli... non potete perdervelo! Oltretutto fino al 25 settembre troverete uno sconto del 25% su tutto il catalogo Bao, una ghiotta occasione in tutti i sensi! 


Se volete sapere di più sull'autore e su Basilicò vi lascio il link al blog dell'autore e
l'intervista di Claudia del blog ClaccaLegge (che mi ha fatto scoprire Ofelia, grazie ancora!)


E voi? Avete letto questa graphic novel o altre opere di questo autore? Se vi va fatemi sapere in un commento!

Buone letture!

Sara

9 commenti:

  1. Ciao Sara, bentornata! Non ho mai letto una graphic novel ma credo che prima o poi lo farò perchè mi piace cimentarmi in letture diverse :-)

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    1. Ciao Ariel, grazie mille! Buttati senza paura, è veramente un bellissimo universo, ce n'è per tutti i gusti! ^^

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  2. Ciao!:)
    Anche tu alle prese con tesi e ultimi esami? Ti capisco benissimo ç_ç

    anche a me questo volume è piaciuto tantissimo e concordo con quanto hai scritto! Avevo aspettative molto alte che sono state rispettate in pieno e, aggiungerei, sono contenta che la Palermo venuta fuori dalle pagine non sia stata nè troppo idealizzata nè troppo svilita. Tendo ad evitare le pubblicazioni o le serie tv che riguardano Palermo perchè, spesso e volentieri, mi irrita che debbano sbatterti in faccia una cadenza forzatissima, pupi siciliani infilati ovunque e mafia. Non perchè rinneghi che esistano ovviamente, ma perchè danno un'immagine cristallizzata e stereotipata. Invece la rappresentazione di Macaione mi è sembrata molto più equilibrata nel mettere in scena pregi e difetti ^_^
    Non vedo l'ora di leggere il suo prossimo lavoro! ^^

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    1. Ciao! Eh si, mi sa che siamo un po' in questo girone infernale, facciamoci coraggio! XD
      Sai per metà io sono originaria della provincia palermitana, da parte materna, i miei nonni si trasferirono al nord negli anni '60 e per ora non abbiamo ancora avuto occasione per andare a trovare il resto della famiglia. Però sono stata in Sicilia diversi anni fa in gita scolastica ed ho trovato Palermo veramente bellissima ma ovviamente l'ho vista con gli occhi del turista, quindi m'interessa moltissimo poterla vedere attraverso gli occhi di chi ci è cresciuto e l'ha amata e mi è piaciuto molto ^^ Comprendo e condivido perfettamente le tue ragioni. Siii anch'io! :D

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    2. Oh! Sono contenta che la città ti sia piaciuta :3 io sono della provincia, però studio lí. È una città molto bella e molto sacrificata :(

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  3. Mi piace moltissimo l'associazione fra cibo e fumetto, l'abbiamo sperimentata anche noi di Cargo qui: http://www.lospaziobianco.it/141613-burp-schiscette-a-fumetti-del-collettivo-cargo-un-viaggio-culinario-a-fumetti/.
    Il drammone familiare invece potrebbe piacermi come no.
    Se lo vedrò in giro lo sfoglierò per capire se è un fumetto per me.

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    1. Ho letto l'articolo e mi sembra un volumetto molto interessante :) Tra l'altro le polpette del cuoco Pastella sembrano veramente buonissime, che fame! XD Per "Basilicò" invece, in caso, aspetto le tue opinioni ^^

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  4. Devo assolutamente leggere questa graphic novel, inoltre io sono nata a Palermo quindi è perfetto!

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    1. Ciao! Intanto perdona il ritardo della risposta ^^" e poi... beh, allora immagino che potrà "parlarti" ancora di più! :)

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