giovedì 18 febbraio 2016

I manga di Sahara Mizu: Watashitachi no Shiawase na Jikan - My Girl - La Voce delle Stelle




Sahara Mizu...
ma anche Sumomo Yumeka o Keita Sahara. Questa misteriosa mangaka adotta nomi diversi a seconda del genere che decide di trattare, e più precisamente:

Come si raffigura l'autrice nelle vignette a margine.
- Sahara Mizu : josei, slice of life
- Sumomo Yumeka: yaoi
- Keita Sahara: shojo
- Chikyuya/Sasshi: dojinshi










I manga di cui vi andrò a parlare sono quelli, ovviamente, sotto la firma Mizu, i quali appartengono ai generi "josei", cioè rivolti ad un pubblico femminile maturo che si affaccia alla vita adulta, e "slice of life", storie in cui i protagonisti affrontano un periodo di crescita, costellato da numerose prove, drammi o semplicemente nuove esperienze.

I protagonisti affrontano grandi dolori, quali la morte e l'abbandono, ma ne escono fuori più solidi, l'amore entra nelle loro vite sotto molteplici spoglie ed essi imparano ad accoglierlo e soprattutto ricominciano a vivere.

Una particolarità che salta subito all'occhio è la predilezione da parte dell'autrice per l'acquerello, infatti in tutte le sue opere si trovano diverse tavole dai colori tenui e vibranti, dotate di infinita dolcezza e malinconica bellezza.





Il primo titolo di cui vorrei parlarvi è anche il primo che ho letto, da quanto ho capito dovrebbe esser stato pubblicato solo in Giappone ma si trovano le scan in inglese e in italiano.



- Watachitachi no Shiawase na Jikan -




Watachitachi no Shiawase na Jikan è la versione manga dell'omonimo romanzo di Ji-Young Gong. Il romanzo è stato tradotto in italiano con il titolo "Le nostre ore felici" .

I protagonisti sono Juri e Yuu: la prima è una giovane ragazza che ha tentato diverse volte il suicidio a causa di un abuso subito da bambina e del rapporto conflittuale con la madre; il secondo, Yuu, è un detenuto in attesa dell'esecuzione per l'omicidio di tre persone ed anche lui suicida.
Il manga si apre con la ragazza ricoverata in ospedale che riceve una visita da parte della zia Monica, una suora che dedica parte del suo tempo a dare conforto ai carcerati, che le chiede di accompagnarla a trovare un detenuto della sua stessa età e che come lei è stanco della vita. Juri è scettica ma decide di accompagnarla e durante i brevi colloqui che seguiranno i due ragazzi impareranno a conoscersi, a volersi bene e soprattutto a lasciar andare il proprio passato, perdonarsi e ridare un senso all'esistenza.


   




Ci sono diversi temi in quest'opera, la sopraffazione (che sia una persona a farci del male o gli eventi che si accaniscono contro di noi), il suicidio, la pena di morte, la redenzione ed il perdono.
Non è facile approcciarsi a tematiche così pesanti, è un opera che sicuramente commuove e turba profondamente ma che ha soprattutto l'enorme pregio di far riflettere su problematiche di cui si parla davvero troppo poco.




- My Girl -


J-pop (2010), 5 volumi,  € 5,90


Masamune ha 23 anni, è single ed è un impiegato che conduce una vita piatta e solitaria, tormentato dal ricordo del suo primo grande amore del liceo, Yoko .
Un giorno riceve una telefonata dalla madre di Yoko, la ragazza è morta ed il giorno del funerale scopre che Yoko aveva deciso di partire perché aspettava un figlio e non voleva dargli questa responsabilità. Masamune è sconvolto e qualche giorno dopo incontra la figlia di Yoko, Koharu, che era andato a cercarlo per consegnarli un pacchetto che la madre non aveva mai avuto il coraggio di spedirgli. Koharu ha cinque anni ma è estremamente matura per la sua età e soffre molto per la morte della madre. Tra i due si stabilisce subito una forte affinità e Masamune decide di chiedere alla bambina se le andrebbe di andare a vivere con lui. La bambina, che ha sempre sentito parlare del padre dalla madre, ne è molto felice e così comincia il racconto di questo scoprirsi quotidiano tra un padre e una figlia.


E' una storia estremamente dolce e ed allo stesso tempo davvero profonda.
Tutto ruota intorno alla morte di Yoko, all'elaborazione del lutto. Inizialmente Masamune e Koharu sembrano quasi due coetanei nel modo in cui vivono e percepiscono questo dolore; in quest'opera, infatti, i bambini si ritrovano spesso ad essere dei "custodi" dei genitori e presentano una maturità psicologica sicuramente più avanzata rispetto alla loro età anagrafica.

L'arco narrativo è ampio, copre più o meno una decina d'anni, e ci permette di veder crescere e consolidarsi il rapporto padre-figlia e l'intrecciarsi della loro storia con quella di parenti ed amici.
    

 


Se pensate possa interessarvi una storia che rifletta sul significato della parola famiglia e sul valore di una vita semplice, apparentemente banale, ma ricca d'amore e di affetti... beh, allora può fare al caso vostro!



- La Voce delle Stelle -


StarComics (2015), volume unico, € 5,90

Adattamento e rielaborazione dell'omonimo film d'animazione fantascientifico del regista Makoto Shinkai.
 
Noboru e Mikako sono due ragazzini delle medie, sono innamorati e passano insieme pomeriggi spensierati, girando in bicicletta ed osservando il cielo. Durante uno di questi pomeriggi la ragazza rivela di essere stata selezionata per una missione spaziale, il cui scopo è raccogliere più dati possibili su una razza aliena sconosciuta e sulla loro civiltà.
Mikako parte, e man mano che la sua spedizione procede e si allontana dalla Terra, i due cominceranno ad essere sempre più distanziati sul piano temporale, e le mail che lei manderà a Noboru arriveranno con sempre maggior ritardo, inizialmente settimane, poi mesi, infine anni. Le vite dei due protagonisti scorrono a velocità e modalità completamente diverse e i loro sentimenti e le loro esistenze verranno messe alla prova. La domanda che aleggia nello spazio è: può l'amore scavalcare e sopravvivere alle leggi spazio-temporali?

Non sono una lettrice del genere fantascientifico ma mi affascina il tema del rapporto tra lo spazio e l'uomo, in quanto possibile "inquilino" e "viaggiatore". Sono quasi morta vedendo il film "Gravity" , mi è piaciuto molto anche "Interstellar", e mi sono seriamente commossa seguendo la diretta della partenza di Samantha Cristoforetti (vedere il pupazzetto di Olaf cominciare a fluttuare nella cabina è stato davvero incredibile!)





  



A colpo d'occhio le illustrazioni mi avevano fatto pensare ai "robottoni", come li chiamo io, di Neon Genesis Evangelion, ho chiesto consulenza al fidanzato super appassionato della serie e mi ha confermato che una certa somiglianza c'è, ma sono due storie completamente diverse.

Al di là della storia d'amore, di cui non voglio dirvi nulla o finirei col rivelarvi il finale, io vi ho letto una riflessione sul pacifismo e l'antimilitarismo: il bisogno di tutti gli esseri viventi di poter vivere in armonia e nel rispetto reciproco che si scontra con l'inestinguibile sete di potere delle alte sfere gerarchiche. Persone comuni che decidono di votare le loro vite a favore di quella che sembra una missione di conoscenza e di pace, ma le cui speranze vengono disilluse e le paure sfruttate per compiere inutili stragi in nome del predominio dell'uomo su tutte le altre forme di vita.



E voi? Conoscevate già questa autrice? Avete letto qualche sua opera, anche sotto altri pseudonimi? Vi ho incuriositi quanto basta per correre dal vostro omino dei fumetti di fiducia e svuotare il portafogli?! Io spero davvero che escano nuove opere di questa fantastica autrice! Se vi va fatemi sapere e come sempre vi auguro buone letture! ^^


Sara


2 commenti:

  1. Mi sembrano tutti molto interessanti, a livello di storia mi attira soprattutto quello "spaziale". Gli acquerelli sono bellissimi!

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    1. Siii! è un tratto molto dolce, sono molto delicati ed allo stesso tempo intensi :)

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